Laurea Honoris Causa a Pupi Avati. Roma Tre conferisce il titolo al regista per il suo studio su Dante

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Laurea Honoris Causa a Pupi Avati. Roma Tre conferisce il titolo al regista per il suo studio su Dante
COMUNICATO STAMPA
 
  • Il prossimo 5 maggio 2025 al Teatro Palladium-Roma Tre la proiezione del film dedicato all’Alighieri
  • La lectio magistralis del regista dedicata all’autore della Divina Commedia
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Roma, 30 ottobre 2024 - L’Università degli Studi Roma Tre ha conferito oggi la Laurea Honoris Causa in Italianistica a Pupi Avati, per lo studio e la promozione dell’opera e della figura di Dante.
“Devo ammettere che è una grandissima emozione arrivare con sessant’anni di ritardo a un riconoscimento di questo genere. Ho ritrovato esattamente quello che era il mio stato d’animo – ha confessato il maestro Avati - quando incominciai il rapporto con l’Università a vent’anni, attendendo di diventare dottore in scienze politiche, per una carriera diplomatica. Non è accaduto niente di quello che immaginavo accadesse ed accade oggi, con un ritardo di così tanti anni, che impreziosisce questa opportunità che mi viene data”.
Dopo i saluti del Rettore dell’Ateneo, Massimiliano Fiorucci e dopo l’intervento dei docenti Maurizio Fiorilla e Anna Pegoretti, il maestro Pupi Avati ha svolto la sua lectio magistralis dal titolo “Dante”.
L’impegno pluridecennale di Avati sulla vicenda umana e la biografia intellettuale dell’Alighieri si è concretizzato nel film “Dante” (2022) e nel romanzo “L’alta fantasia. Il viaggio di Boccaccio alla scoperta di Dante” (2021), che riflette da vicino la sceneggiatura. Avati ha coltivato l’idea per oltre vent’anni, durante i quali non ha mai smesso di studiare e di affrontare con caparbietà la spaventosa mole della bibliografia dantesca, confrontandosi con la comunità degli studiosi. All’interesse per Dante si unisce la grande competenza e la felice capacità di Avati, già chiara in “Magnificat” (1993), di raccontare il Medioevo attraverso puntuali e ambiziose ricostruzioni di ambienti, costumi, usi.
Alla cerimonia hanno preso parte Anna Maria Bernini, ministra dell’Università e della Ricerca, e Massimiliano Smeriglio, Assessore alla Cultura del Comune di Roma. Presenti in aula tanti amici e ammiratori del regista.
Sin dalla fondazione, Roma Tre ha messo al centro lo studio e l’insegnamento della figura e dell’opera di Dante. Nell’Ateneo, quando era ancora la Facoltà di Magistero, ha insegnato Giorgio Petrocchi, cui si deve la prima vera edizione critica della Commedia, quella su cui tutti abbiamo studiato il testo del poema. A lui è intitolata la biblioteca del polo umanistico dell’università, che possiede un’importante fondo con i libri di un altro grande studioso di Dante, Umberto Bosco, cui si deve la monumentale impresa dell’Enciclopedia Dantesca.
La tradizione di studi danteschi a Roma Tre è proseguita negli anni, grazie alla presenza di dantisti di vaglia, a insegnamenti dedicati (quello di Filologia e critica dantesca e quello di Letteratura italiana del Medioevo) e a progetti di ricerca. Non mancano iniziative legate alla cosiddetta Terza Missione dell’Università, a cominciare dal Festival Dantesco, che – in collaborazione con l’Associazione Xenia e la Fondazione Roma Tre Teatro Palladium – promuove l’incontro tra le arti performative e l’opera dantesca attraverso produzioni teatrali e cinematografiche realizzate dagli studenti delle scuole e delle università.
Proprio al Teatro Palladium il 5 maggio prossimo verrà proiettato il film Dante in un incontro in cui Pupi Avati dialogherà con i docenti e gli studenti. L’evento sarà preparato da alcune lezioni dedicate ai problemi di ricostruzione della biografia dantesca.
 
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